22/08 | Tuesday | 21.30 | 20€
Querceto – Cortile interno del Castello
MUSICA ANTICA
INSIGHT LUCREZIA
da una scrittura originale di
ANTONELLA CILENTO
con:
NUNZIA ANTONINO Lucrezia
Ensemble Orfeo Futuro
LUCIANA ELIZONDO viola da gamba e canto
GIOVANNI ROTA violino
PINO PETRELLA tiorba
GIOACCHINO DE PADOVA viola da gamba, direzione
ADRIANA GALLO servetta
ANTONELLA RUGGIERO assistente alla regia
BRUNO SORIATO spazio scenico
LUIGI SPEZZACATENE costumi
BEPPE STRAFELLA amministrazione
WALTER TODISCO assistenza tecnica
GIANVINCENZO CRESTA composizioni originali e regia del suono
CARLO BRUNI regia
L’interno esistenziale, vivacissimo e doloroso, di una protagonista (suo malgrado) della vita politica e culturale delle corti italiane a cavallo tra il XV e il XVI secolo: gli amori, gli intrighi, i sogni di una nobile ragazza, Lucrezia Borgia, rivissuti in un giorno chiave della sua vita: le nozze con Alfonso I d’Este a Ferrara. Lucrezia, condannata a recitare una parte, è pegno di guerra ma anche inarrestabile soldato in politica: tutta la sua vita di donna, figlia, moglie, amante e madre la schiaccia in un destino femminile da cui non può sfuggire. Ricordi e relazioni ritornano nel suo discorrere con i fantasmi del- la serata: l’incontro con la competitiva cognata Isabella d’Este; i precedenti mariti, Giovanni Sforza, signore di Pesaro, e Alfonso d’Aragona, duca di Bisceglie; la presenza ingombrante del padre, Papa Alessandro VI, e del Valentino, suo fratello Cesare Borgia. Dall’infanzia alla maturità scorrono le ossessioni di Lucrezia: l’uccisione dell’altro fratello, Giovanni duca di Gandia, le relazioni forzate e quelle amate, i figli, perduti e quelli avuti. Intanto, la festa si svolge tra infinite portate e rappresenta-zioni teatrali. Lucrezia è impegnata prima nella vestizione di un abito, che sarà armatura, attrezzeria, prigione, rappresentazione evidente del peso del potere che la schiaccia, la ingabbia e la sorregge da cui pian piano, poi, sceglierà di liberarsi, svestirsi, fino a restare nuda e sola. Libera? La musica è spezzata tra consuetudini di corte e straniamento interiore, là dove si stringe e si allarga la coscienza di una donna costretta a diventare una delle figure femminili più controverse del Rinascimento italiano.
Musiche di D. Ortiz, J. del Encina, A. Busnois | Gianvincenzo Cresta, interventi elettronici